sexta-feira, 30 de janeiro de 2009

Benedetto XVI: «Solidarietà agli ebrei, no al negazionismo e al riduzionismo»

Corriere della Sera on line, 28 gennaio 2009

Città del Vaticano — Il Papa ha espresso la sua «piena e indiscutibile solidarietà con i nostri fratelli destinatari della prima alleanza», cioè agli ebrei, e ha detto che l’Olocausto rimane un monito contro ogni oblio e negazionismo. «In questi giorni nei quali ricordiamo la Shoah, mi tornano alla memoria le immagini raccolte nelle mie ripetute visite a Auschwitz, testimonianze delle vittime innocenti di un odio razziale. Auspico che la memoria della Shoah induca l’umanità a riflettere sulla imprevedibile potenza del male quando conquista il cuore dell’uomo. La sua memoria sia per tutti monito contro l’oblio, il negazionismo e riduzionismo perché la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti. La Shoah insegni specialmente sia alle vecchie sia alle nuove generazioni che solo il faticoso cammino dell’ascolto e del dialogo, dell’amore e del perdono conduce i popoli, le culture e le religioni del mondo all’auspicato traguardo della fraternità e della pace nella verità. Mai più la violenza umili la dignità dell’uomo».

Rabbinato d’Israele — Il rabbinato di Israele ha accolto le parole di papa Benedetto XVI come «un grande passo in avanti per la soluzione della questione» sollevata dalla recente revoca della scomunica nei confronti del vescovo lefevbriano negazionista Richard Williamson. Lo ha detto il direttore generale del Rabbinato Oded Wiener secondo il quale si tratta di «una dichiarazione molto importante per noi e per il mondo intero». Dopo aver elogiato il discorso odierno di papa Benedetto, Wiener ha anche notato che sono necessari «ulteriori passi». Ad sesempio sarebbero gradite le scuse pubbliche del prelato, avvertendo che in caso contrario le relazioni tra ebrei e cattolici ne resteranno colpite. E ha chiesto di rinviare l’incontro col Vaticano, già fissato per l’inizio di marzo, fino a che la questione non sarà chiarita.

«Dichiarazione necessaria e benvenuta» — Anche il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ha apprezzato la dichiarazione del Papa sulla Shoa ritenendola «necessaria e benvenuta», ha affermato , «e contribuisce a chiarire molti equivoci sia sul negazionismo sia sul rispetto del Concilio Vaticano II. La dichiarazione del Papa smentisce tutti coloro che hanno giudicato la nostra protesta come un’ingerenza irrispettosa ed esagerata».

Lefebvriani riconoscano Concilio Vaticano II — Benedetto XVI ha poi chiesto ai vescovi lefebvriani l’impegno a «realizzare i passi necessari» per realizzare la piena comunione con la Chiesa riconoscendo il Concilio vaticano II. Il Papa ha detto di aver concesso «la remissione della scomunica in adempimento all’unità. Ho compiuto questo atto di paterna misericordia», ha spiegato Joseph Ratzinger, «perché ripetutamente questi presuli mi hanno manifestato la loro viva sofferenza per la situazione in cui si erano venuti a trovare. Auspico che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena comunione con la Chiesa, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del magistero e dell’autorità del Papa e del Concilio Vaticano II».

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